Uno degli obiettivi di Streets aligned è quello di creare un «senso di urgenza»: omobitransfobia, bullismo, intolleranza sono problemi che permeano la nostra quotidianità, al pari dell’incomprensione e della rimozione dell’alterità, soprattutto in ambito educativo.
Tali problematiche tuttavia possono essere affrontate mediante nuovi patti e coalizioni, condividendo una nuova visione dell’educazione e producendo attuazioni concrete con al centro il rapporto educatore-educando. Il raggiungimento di risultati e obiettivi concreti si può attuare modellando unità di upskilling per educatori che integrano attività formali, non formali e informali, utili per orientare educatori e formatori al fine di:
- Comunicare il fatto che la diversità è un segno distintivo dell’umano
- Scegliere di non concentrarsi su temi quali l’omoaffettività e le sue “cause”, ma di affrontare piuttosto i fattori che determinano omofobia ed eterosessimo
- Sottolineare il fatto che luoghi, curriculum ed educazione non sono un medium neutro: è possibile decostruire stereotipi, eteronormatività e rimozioni attraverso comprensione e dialogo
- Dichiarare che tutti i setting educativi sono un luogo opportuno per affrontare tali tematiche: diversità e identità sessuate, diritti umani, politiche attive nazionali e comunitarie non sono elementi astratti, ma agiscono in profondità e modellano i vissuti individuali.
Un’adeguata preparazione produce ambienti sani e proattivi, nonché partecipazione civica e buona socialità. Streets aligned è infatti un progetto pilota che pone al centro le comunità educanti: le attività di progetto evidenziano inoltre le criticità che ostacolano l’integrazione dell’Educazione Inclusiva LGBTIQ+ in ambito educativo. L’obiettivo di Streets aligned non è infatti soltanto quello di produrre un percorso di upskilling tematico in
sinergia con esponenti di comunità educative locali, ma anche quello di condurre un’«analisi del bisogno».
In ambiente educativo fenomeni quali quello del bullismo sono spesso gestiti in chiave emergenziale: educatori, formatori, animatori, insegnanti spesso non possiedono strumenti e orientamenti teorico-pratici utili in tal senso. Un ulteriore obiettivo di Streets aligned è quello di ostacolare le generalizzazioni: se da una parte è cruciale fornire una nuova preparazione per gli educatori, è altresì importante sottolineare il carattere intimo, esperienziale e soggettivo della tematica qui affrontata.
Lo scopo progettuale è quindi quello di stimolare la nascita di percorsi individualizzati. In tal senso, la cooperazione internazionale è un tassello fondamentale per il buon esito di progetto. Le organizzazioni coinvolte sono tutte di alto profilo e la loro buona esperienza in materia è garanzia di un proficuo scambio di idee e buone prassi, arricchendo così notevolmente la natura del progetto. Il contesto d’intervento è ampiamente esemplificato dalla fisionomia composita del partenariato: un insieme di organizzazioni inserite in consolidati network educativi, ma soprattutto in contesti nazionali assai diversi tra loro, soprattutto in riferimento ai diritti LGBTIQ+.
In tutti i paesi coinvolti si sottolinea la presenza di reticenze in merito all’integrazione di tali tematiche in ambito educativo. La presenza, diretta e indiretta, di più ampi contesti «non interamente inclusivi» conferisce al partenariato e alla presente proposta progettuale un carattere resiliente e resistenziale, ma è inoltre riprova della centralità del Programma Erasmus+ nel supportare azioni, anche locali e dal basso, in grado di produrre un impatto positivo a sostegno delle politiche dell’inclusione e dell’uguaglianza.
Tale attitudine esemplificata dalla fisionomia del partenariato è di conseguenza un ulteriore elemento meritevole di validazione, perché si offre come esempio collaborativo ed educativo esportabile in altri contesti, al netto della diversità socioculturale d’ambiente e di climi considerati
ostili.